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Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme
LUOGOTENENZA PER L'ITALIA MERIDIONALE TIRRENICA |
Organizzazione generale OESSG : Documenti Storici dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme |
Ordo Equestris Sancti Sepulcri Hierosolymitani
OESSH
DOCUMENTI STORICI
Cavaliere del Santo Sepolcro di Gerusalemme
( Knight of the Holy Sepulchre of Jerusalem )
INDICE DOCUMENTI :
PIO PP. IX
(Giovan Maria Mastai Ferretti) (1846-1878)
1847, 23 luglio - Il Santo
Pontefice Pio IX ripristina il Patriarcato Latino in Gerusalemme
1847, 10 dicembre - Destinazione alla Terra Santa delle offerte dei Cavalieri
del Santo Sepolcro
1868, 24 gennaio - Il Sommo Pontefice accresce l’Ordine di nuovi gradi
***
LEONE PP. XIII
(Vincenzo Gioacchino de’ Pecci) (1878-1903)
1888, 3 agosto - Il Sommo Pontefice istituisce le Dame del Santo Sepolcro
***
PIO PP. X
(Giovanni Sarto) (1903-1914)
1907, 3 maggio - Il Sommo Pontefice riserva al Papa il Gran Magistero dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro e concede all’insegna dell’Ordine il Trofeo Militare
***
BENEDETTO PP. XV
(Giacomo della Chiesa) (1914-1922)
1915, 15 gennaio - La Sacra Congregazione Concistoriale precisa alcune norme sui privilegi araldici dell’Ordine
***
PIO PP. XI
(Achille Ratti) (1922-1939)
1928, 6 gennaio - Il Sommo Pontefice pone l’Ordine del
Santo Sepolcro e l’Opera della Preservazione della Fede in Palestina sotto la
Protezione della Santa Sede
1931, 5 agosto - Il Sommo Pontefice concede l’attribuito "di Gerusalemme"
all’Ordine Equestre del Santo Sepolcro
1932, 19 marzo - Il Sommo Pontefice approva lo Statuto dell’Ordine Equestre del
Santo Sepolcro di Gerusalemme
***
PIO PP. XII
(Eugenio Pacelli) (1939-1958)
1940, 16 luglio - Il Sommo Pontefice nomina il Cardinale
Canali Patrono dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme
1945,15 agosto - Il Sommo Pontefice concede all’Ordine Equestre del Santo
Sepolcro di Gerusalemme la Chiesa e il Cenobio di S. Onofrio al Gianicolo,
trasferendo la sede dell’Ordine a Roma
1949, 22 febbraio - La Sacra Penitenzieria
Apostolica concede speciali indulgenze ai Cavalieri e alle Dame dell'Ordine
Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme
1949, 14 settembre - Il sommo Pontefice approva il nuovo Statuto e concede la
"personalità giuridica" all’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme
***
GIOVANNI PP. XXIII
(Angelo Giuseppe Roncalli) (1958-1963)
1962, 8 dicembre - Il Sommo Pontefice approva il nuovo Statuto dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, e nomina il Card. Eugenio Tisserant, primo Gran Maestro dell’Ordine
***
PAOLO PP. VI
(Giovan Battista Montini) (1963-1978)
1964, 30 maggio - Discorso del Papa Paolo VI all’Ordine
Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme
1977, 8 luglio – Nuovo Statuto
***
GIOVANNI PAOLO PP. I
(Albino Lucani) (1978)
***
GIOVANNI PAOLO PP. II
(Carlo Woityla (1978-2005)
1996 - 1 febbraio - Il Sommo pontefice con rescritto
concede la "personalità giuridica vaticana" e stabilisce la Sede dell'Ordine
nello Stato della Città del Vaticano
2000, 2 marzo - Discorso del Santo Padre ai partecipanti al giubileo dell'Ordine
Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme
2003, 23 ottobre - Lettera di Sua Santità alla Consulta dell'Ordine
***
PAPA BENEDETTO XVI
(Joseph Alois Ratzinger ) (2005-...)
2008, 5 dicembre - Discorso di Sua Santità Benedetto XVI alla Consulta dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme
1847, 23
luglio
PIO PP. IX
IL SANTO PONTEFICE RIPRISTINA IL PATRIARCATO LATINO IN GERUSALEMME
A PERPETUA MEMORIA
Nessuna città fu più celebre per religioso culto di Gerusalemme, nessuna regione
fu dai Cristiani frequentata con più illustri manifestazioni di devozione della
Palestina.
Poiché, contenendo dovunque quella città illustri monumenti delle gesta di
nostro Signore Gesù Cristo e nel suo stesso aspetto rispecchiando in certo modo
i santissimi esempi di virtù con i quali il Divino Redentore del genere umano
nobilitò in modo speciale quella città, non poté non avvenire che, fin dagli
esordi della Chiesa, la città medesima fosse sempre tenuta in grande onore dai
Cristiani.
Ma ciò che costituisce propriamente e principalmente la eccellenza di
Gerusalemme é il ritrovarsi in essa quel glorioso sepolcro nel quale il Nostro
Salvatore rimase tre giorni racchiuso dopo la Sua morte e dal quale il terzo
giorno, trionfando, con mirabile prodigio, della Sua morte, risuscitò per Sua
virtù e confermò la divinità della Religione da Lui istituita...
Ciò spinse in ogni epoca il popolo cristiano a venerare e curare quei luoghi e
una cosi grande devozione dei Cristiani verso la Palestina e specialmente verso
il sepolcro del Signore li commosse talmente che, allorquando quei luoghi
caddero in potere dei barbari, dai Principi europei furono fatte per lungo tempo
e rinnovate delle guerre allo scopo di recuperare i medesimi luoghi e di
liberare i fedeli dalle gravissime calamità e dalla ingiusta, durissima
schiavitù in cui erano ivi tenuti...
Dopo matura e diuturna deliberazione Nostra abbiamo approvato il disegno della
medesima Congregazione (di Propaganda Fide), ed abbiamo deciso di condurlo senza
indugio alla desiderata attuazione.
Pertanto, per autorità di Dio Onnipotente e dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e
Nostra, ripristiniamo in Gerusalemme l’esercizio della giurisdizione del
Patriarca Latino e dichiariamo che, d’ora in poi, il medesimo è tenuto
all’obbligo della residenza, come un tempo...
Comandiamo inoltre che dalla medesima Congregazione sia mandata, confermandola
con Nostra autorità, una accurata istruzione, la quale contenga la norma che il
Guardiano di Terra Santa e gli altri Padri dell’Ordine Serafico colà residenti e
tutti gli altri Ecclesiastici soggetti al Patriarca Latino di Gerusalemme
debbano seguire ed osservare.
Queste sono le cose che, per l’onore della Religione, per l’incremento della
Fede Cattolica in quelle regioni, e per la maggiore utilità della Chiesa presso
quei popoli, abbiamo deciso di stabilire e che speriamo voglia Iddio favorire
con la Sua benevolenza e con la Sua benedizione...
Dato a Roma, presso Santa Maria Maggiore sotto l’anello del Pescatore, il giorno
23 del mese di luglio 1847, anno secondo del Nostro Pontificato.
Per il Signor Cardinale Lambruschini
A. Picchioni, Sostituto
1847, 10
dicembre
PIO PP. IX
DESTINAZIONE ALLA TERRA SANTA DELLE OFFERTE DEI CAVALIERI DEL S. SEPOLCRO
ISTRUZIONE DELLA SACRA CONGREGAZIONE DI PROPAGANDA FIDE
Il Santissimo Signor Nostro Pio per Divina Provvidenza Papa IX, quando decretò
che l’esercizio dell’autorità patriarcale fosse ripristinato in
Gerusalemme, si propose l’onore della religione, l’incremento della fede
cattolica in quelle regioni, e infine una maggiore utilità della Chiesa presso
quelle genti.
E invero, affinché, come da desiderio, ciò si avverasse, ordinò, per mezzo delle
stesse Lettere Apostoliche in forma di Breve "Nulla celebrior", datate sotto il
giorno 23 luglio di questo anno, alla Sacra Congregazione che fosse redatta
un’accurata istruzione, la quale apportasse una norma adattata a questo nuovo
ordine di cose.
Avendo pertanto la Sacra Congregazione deliberato più volte e ponderatamente
circa tale questione, e, tutto ben considerato, avendo preso una decisione, ed
essendosi aggiunta anche l’approvazione della stessa Santità Sua, si propongono,
perché siano osservati, i capitoli che seguono:...
VIII.
Rimanendo parimenti in vigore quelle disposizioni circa i Cavalieri del Santo
Sepolcro che furono altre volte sancite, e che diligentissimamente si dovranno
osservare, vien decretato che la collazione di tali gradi spetti esclusivamente
al patriarca.
Questi invero usi di quella potestà soltanto in favore di coloro che si siano
distinti per integrità di vita, siano stati assai benemeriti della religione, e
mostrino gli altri requisiti atti ad ottenere tale onore.
Tuttavia i sussidi che dai cavalieri vengono pagati siano versati nella cassa
delle elemosine, secondo l’uso, a favore dei debiti della Terra Santa...
Dato dalla Sede della Sacra Congregazione, il giorno 10 dicembre dell’anno 1847.
Giacomo Filippo Card. Franzoni, Prefetto
Alessandro Barnabò, Pro Segretario
1868, 24
gennaio
PIO PP. IX
IL SOMMO PONTEFICE ACCRESCE L’ORDINE DI NUOVI GRADI
A PERPETUA MEMORIA
Come ad utilità della Nostra Santissima Religione dai Pontefici Massimi Nostri
predecessori furono sapientemente stabilite e compiute molte cose, così anche
mediante la istituzione e il conferimento di onorificenze e di premii alle virtù
furono infiammati gli uomini a bene meritare con ogni studio ogni giorno vieppiù
della Cristiana Repubblica.
Noi, scorgendo i chiari esempi da Loro dati, ritenemmo proprio del Nostro
Apostolico ministero il dedicare le nostre cure a ciò, specie in questi tempi di
tristezze, ma anche fecondi di grandi virtù, le quali mostrano dovunque il loro
splendore.
Noi perciò, che nei primi anni del Nostro Pontificato con apostolica autorità
costituimmo l’Ordine Equestre Piano, ora abbiamo del tutto l’animo ad accrescere
ed ornare di nuovo decoro l’Ordine Equestre del S. Sepolcro, dal quale crediamo
infatti sia per venirne non poco frutto di utilità alla Cattolica Religione
nella sacra terra della Palestina.
Poiché questo Ordine, che si raccomanda per l’antichità della origine sua e che
in seguito fu per cura ed autorità dei Predecessori Nostri conservato a motivo
del suo stesso istituto, mira specialmente a ciò che nei luoghi di Terra Santa
venga eccitato lo zelo degli uomini nella difesa e propaganda della Religione
Cattolica, e i meriti da loro (in tal modo acquistati) siano ricompensati con un
dovuto premio onorifico.
Infatti, per sicura testimonianza di documenti, a Noi é noto come sino dal
secolo decimoquinto dell’Evo Cristiano, il Custode ossia (come viene chiamato)
il Guardiano della famiglia religiosa dei Minori Osservanti di San Francesco,
residente in Gerusalemme, già per concessione Apostolica ascrivesse all’Ordine
Equestre del Santo Sepolcro uomini meritevolissimi della Religione e come gia
fino da quel tempo fossero in vigore per i detti Cavalieri leggi e statuti di
carattere generale, che Benedetto XIV di fel. mem. con la bolla dell’anno 1746
"In supremo militantis Ecclesiae" rinnovò con aggiunta di nuove leggi e
prescrizioni.
Noi stessi poi, avendo di mira la dignità del detto Ordine Equestre, con Lettere
del 10 dicembre del 1847, rilasciate dalla Nostra Congregazione di Propaganda
Fide e sancite con la Nostra autorità, stabilimmo opportunamente quelle cose che
riguardavano il regime della Sede Patriarcale Gerosolimitana di rito Latino; e
nello stesso anno ristabilimmo anche l’esercizio della giurisdizione del
Patriarca Latino di Gerusalemme.
Allo stesso modo con le medesime Lettere trasferimmo al Patriarca privative
anche il diritto di creare Cavalieri del S. Sepolcro, cosicché in seguito egli
come legittimo Rettore e Amministratore dell’Ordine Equestre potesse per
delegazione e in nome della Santa Sede conferire la dignità Equestre.
Avendo Noi con la Nostra autorità stabilito tutto questo circa la
amministrazione e il regime dell’Ordine, comprendemmo in seguito come vi fossero
altre cose che per il maggiore splendore di esso sembrava opportuno il
costituire.
Infatti or non è molto tempo il V. F. Giuseppe Valerga, Patriarca Latino della
Chiesa di Gerusalemme, ci fece conoscere che essendo istituito nell’Ordine del
S. Sepolcro, sino dalle origini, soltanto un grado unico di Cavalieri, e
avvenendo di conseguenza che non vi possa essere alcuna differenza di onore nel
rimunerare i benemeriti, mentre la diversità dei meriti spesso richiederebbe
dignità di maggiore importanza, accada anche perciò che o debbasi riservare a
pochi il detto onore, o, per essere questo dato a molti, venga a diminuirsi il
valore della onorificenza stessa in confronto di uomini di maggiori meriti o di
ceto superiore.
A motivo di ciò lo stesso Ven. Fratello nell’intento di rimediare a questo
inconveniente ci richiese di dividere in tre classi l’Ordine Equestre del S.
Sepolcro.
Noi pertanto volendo annuire alla richiesta di detto Ven. Fratello, e
desiderando ampliare contemporaneamente l’Ordine predetto, rimettemmo la cosa a
tre Ven. Fr. Cardinali di S. Rom. Chiesa, perché la studiassero bene e ce ne
dessero in proposito il loro parere.
Avendo ora vista la sentenza dei sullodati Cardinali, che hanno ritenuto giusto
il consentire alle domande rivolteci dal V. F. il Patriarca di Gerusalemme; Noi,
dopo avere considerata ogni cosa a tempo opportuno, in forza delle presenti
Lettere, con la Nostra Apostolica autorità, stabiliamo e decretiamo che da ora
in poi l’Ordine Equestre del S. Sepolcro consti solo di tre gradi distinti di
Cavalieri, cioé di: Cavalieri di prima Classe ovverosia Gran Croci; Cavalieri di
seconda Classe ossia Commendatori; e Cavalieri di terza Classe; i quali tutti in
diversa maniera a seconda del proprio grado porteranno l’insegna che é propria
dell’Ordine.
Tale insegna dell’Ordine sarà, secondo l’antico costume, la Croce, che ha il suo
nome da Goffredo di Buglione (il grande capitano della celebre spedizione per il
recupero di Terra Santa); la Croce cioé d’oro, coperta di smalto in colore
sanguigno, con aderenti ai quattro lati quattro croci minori ugualmente d’oro e
con lo smalto dello stesso colore.
Detta Croce maggiore, poi, ad esclusione cioè delle quattro minori, é in quella
forma che si suole chiamare potenziata.
Motivi religiosi vogliono che non venga sovrapposta alcuna corona al vertice di
questa Croce, in memoria di quel piissimo Capitano che non volle ricevere il
regio diadema dove erasi veduto Cristo Gesù cinto della Corona di spine.
Il nastro da cui deve pendere la Croce sarà di seta marezzata e di colore
nerastro, secondo il costume usato sinora nell’Ordine.
I Cavalieri della prima Classe porteranno l’insegna propria dell’Ordine in modo
che venga sostenuta da una lunga fascia serica del predetto colore (che scenda)
dall’omero al lato sinistro.
Ma concediamo in più che coloro i quali sono ascritti a questa classe abbiano
anche il privilegio di portate al lato sinistro del petto la grande placca
d’argento con l’insegna dell’Ordine, a simiglianza delle placche, che si
sogliono portare dai Cavalieri di prima classe degli altri Ordini.
I Cavalieri della seconda classe, ossia i Commendatori, porteranno l’insegna
dell’Ordine del formato più grande, appesa al collo con un nastro uguale al
sopra descritto.
I Cavalieri infine della Classe terza, secondo l’uso generale dei Cavalieri,
porteranno pendente da un nastro uguale l’insegna minore dell’Ordine al lato
sinistro del petto.
Inoltre poiché i Cavalieri del S. Sepolcro in forza del loro istituto usano una
propria veste di colore bianco, così vogliamo che gli ornati dell’abito variino
in relazione al diverso grado dei Cavalieri e secondo il modello proprio di
ciascuna classe, modello che verrà dato a coloro che saranno ascritti fra i
Cavalieri.
Ci auguriamo quindi che tutto ciò spinga egregie persone a lavorare per l’opera
religiosa nei luoghi di Terra Santa, e che tutti coloro i quali verranno
decorati di queste insegne, con la loro virtù aggiungano splendore e decoro alla
dignità dell’Ordine.
Conferiamo poi al V. F. il Patriarca di Gerusalemme di rito latino e ai suoi
successori il diritto di scegliere e di creare i cavalieri; e abbiamo per certo
che sempre saranno tenute in grande valore presso tutti la dignità e la
grandezza dell’Ordine per il fatto che le sue insegne vengono conferite per
speciale delegazione e in nome della stessa Sede Apostolica.
Vogliamo perciò che nel conferimento delle dette insegne il ricordato Patriarca
Gerosolimitano di rito Latino e il suo successore seguano del tutto le norme e
le prescrizioni, che, sancite con la Nostra autorità, abbiamo ordinato vengano
date dalla Nostra Segreteria dei Brevi al medesimo Patriarca.
Ciò vogliamo e stabiliamo, nonostante, in quanto possa essere necessario, sia la
regola Nostra e della Cancelleria Apostolica di non togliere il diritto
acquisito, sia le consuetudini e gli statuti di detto Ordine, ancorché
confermati da giuramento, sanzione apostolica, e qualunque altra sorta di
conferma, sia le Costituzioni e gli Ordinamenti Apostolici che richiedono una
speciale menzione, sia infine qualunque altra cosa in contrario.
Dato a Roma, presso San Pietro, sotto l’anello del Pescatore, il giorno 24
Gennaio 1868 anno ventiduesimo del Nostro Pontificato.
N. Card. Paracciani Clarelli
1888, 3
agosto
LEONE PP. XIII
IL SOMMO PONTEFICE ISTITUISCE LE DAME DEL SANTO SEPOLCRO
A FUTURA MEMORIA
II Ven. Fratello Vincenzo, Patriarca Latino della Chiesa di Gerusalemme, ci ha
riferito che il suo antecessore, con l’autorità e il consenso del Sommo
Pontefice Pio IX di felice memoria, alcuni anni fa stabilì di conferire la
dignità e le insegne dell’Ordine Equestre, nella stessa maniera che agli uomini,
anche alle donne che si fossero distinte tra le altre per la pietà, la
generosità e lo zelo verso la Religione Cattolica.
Ora poiché tale istituzione produce frutti abbondanti ed é non piccolo
incitamento alla virtù, lo stesso Ven. Fratello Ci supplica che quanto il sopra
detto Nostro Predecessore conobbe ed approvò nel decretare alle donne le insegne
dell’Ordine del S. Sepolcro, tutto ciò sia da Noi, con la stessa autorità,
approvato e confermato.
Noi, accogliendo benignamente tali preghiere e volendo circondare di particolare
benevolenza tutti e singoli coloro ai quali queste Lettere interessano e,
soltanto a questo determinato fine, assolvendoli e ritenendoli assolti da
qualsiasi scomunica o interdetto e dalle altre ecclesiastiche censure, sentenze
e pene in qualsiasi modo e per qualsiasi causa stabilite e che per caso abbiano
potuto incorrere, con la Nostra autorità Apostolica, in forza di queste Lettere,
concediamo in perpetuo che alle donne benemerite della Religione Cattolica si
possano lecitamente conferire le insegne del ricordato Ordine del S. Sepolcro.
Ordiniamo poi che le donne ornate di queste onorifiche insegne si chiamino
Matrone del S. Sepolcro, e che in, quanto alle tre classi di tale Ordine e al
diritto di eleggere le stesse Matrone si osservino le leggi e gli ordinamenti
che sono contenuti nelle Lettere Apostoliche di simil forma, spedite il 24
gennaio 1868.
Comandiamo tuttavia che le Matrone del S. Sepolcro, ascritte a qualsiasi classe
del medesimo Ordine, siano autorizzate e possano lecitamente portare il
distintivo proprio dell’Ordine e della classe soltanto al lato sinistro del
petto.
Queste cose vogliamo e stabiliamo nonostante le Costituzioni e Ordinazioni
Apostoliche e qualora ve ne sia bisogno, la regola della Nostra Cancelleria "de
jure quaesito non tollendo", nonché gli statuti del sopraddetto Ordine, anche se
rafforzati da giuramento, conferma Apostolica o di qualsiasi altra natura e
nonostante qualsiasi altra disposizione in contrario.
Dato a Roma, presso S. Pietro, sotto l’Anello del Pescatore, il giorno 3 agosto
1888, anno undecimo del Nostro Pontificato.
M. Card. Ledochowski
1907, 3
maggio
PIO PP. X
IL SOMMO PONTEFICE RISERVA AL PAPA IL GRAN MAGISTERO DELL’ORDINE EQUESTRE DEL
SANTO SEPOLCRO E CONCEDE ALL’INSEGNA DELL’ORDINE IL TROFEO MILITARE
AL VENERABILE FRATELLO FILIPPO PATRIARCA GEROSOLIMITANO
Venerabile Fratello, salute ed apostolica benedizione.
Con quale grande benevolenza trattiamo te e tutto l’Ordine del S. Sepolcro,
conoscesti or non é molto, quando, soggiornando a Roma, più di una volta potesti
vedere di fatto con quanto zelo l’animo Nostro fosse sollecito dell’Ordine
Equestre (predetto) non dimentichi della sua storia, sia per i meriti acquistati
verso la Chiesa, sia per la unione da lui diligentemente conservata con il
Pontefice Romano.
Il ricordo invero di questi meriti già di per se stesso fa che Noi non siamo
inferiori ad alcuno dei Nostri Predecessori nell’amare l’Ordine Equestre; anzi
riteniamo giusto, e troviamo piacere nell’accrescere con singolari segni di
benevolenza quelle associazioni di illustri uomini, che mentre costituiscono un
ornamento della Chiesa sono anche di utile al genere umano, e alla civiltà.
A dimostrare perciò pienamente la Nostra volontà a tutto l’Ordine, ci piace di
stabilire quanto segue, e di permettere, in via di grazia e in segno del Nostro
animo paterno, che coloro i quali sono ascritti all’Ordine Equestre adornino
l’insegna dell’associazione col trofeo militare da porsi nella parte
superiore in modo che da esso penda la Croce propria dell’Ordine attaccata al
nastro di seta marezzata e di colore nerastro.
Riservato poi il Gran Magistero dell’Ordine alla sola persona del Romano
Pontefice, vogliamo che in colui, il quale sarà il Patriarca Latino di
Gerusalemme pro tempore, resti confermato - come Luogotenente dello
stesso Ordine - il diritto e il potere di nominare con la autorità Nostra i
Cavalieri; i quali, come gia prima d’ora, restano divisi in tre classi, cioè: di
prima classe, o cavalieri di gran Croce; di seconda classe o commendatori (ai
quali per meriti speciali sarà lecito di adornarsi anche della placca) ;
cavalieri infine di terza classe, privi di ogni particolare denominazione.
Affinché poi l’Ordine appaia dovunque sempre più chiaro, e nello stesso tempo
gli affari che lo riguardano possano essere trattati in maniera più consona,
approviamo pienamente che, secondo il bisogno di ciascuna regione, vengano
scelti e stabiliti alcuni dell’Ordine Equestre, i quali in ciò che riguarda
l’Ordine facciano le veci del Patriarca, e ne rappresentino pubblicamente la
persona.
Tutti i Cavalieri poi usino veste non dissimile da quella di prima d’ora, se non
che su di essa indossino il mantello bianco di lana con la Croce rossa ricamata
a sinistra.
Quelli tuttavia, - che come già abbiamo detto - terranno le veci del Patriarca,
oltre che dagli altri ornamenti siano distinti anche dalla Croce rossa propria
dell’Ordine da portarsi in mezzo al petto se vestiti dell’abito del Sodalizio,
alla destra del pétto se sono in abito nero.
Ci piace per ultimo di decretare che, vacando la Sede Patriarcale, il Cavaliere
che a Roma rappresenta, come sopra si e detto, la persona del Patriarca, tratti
e spedisca gli affari dell’Ordine che non sopportino indugio, sotto la
responsabilità del Cardinale Segretario di Stato.
Dando questi speciali e indubbii argomenti del Nostro zelo verso il chiaro
Ordine, confidiamo appieno che non solo tu ti adoprerai in ogni modo nella
difesa e nella conservazione delle tradizioni relative all’antica gloria
dell’Ordine Equestre, ma che anzi tutti i Cavalieri avranno da ciò incitamento a
stringersi, con l’ausilio della gratitudine, in sempre più forti vincoli di
unità alla Sede Apostolica.
Pertanto a testimonianza della Nostra paterna benevolenza e ad auspicio delle
celesti grazie amorevolissimamente a te e a tutto l’Ordine diamo nel Signore
l’Apostolica benedizione.
Dato a Roma, presso S. Pietro, sotto l’anello del Pescatore, nel giorno 3 maggio
1907, anno quarto del Nostro Pontificato.
R. Card. Merry del Val
1915, 15 gennaio
BENEDETTO PP. XV
LA SACRA CONGREGAZIONE CONCISTORIALE PRECISA ALCUNE NORME SUI PRIVILEGI ARALDICI
DELL’ORDINE
DECRETO
Con Apostolica Costituzione, il cui inizio é "Militantis Ecclesiae", in data 19
dicembre 1644, il Sommo Pontefice Innocenzo X ordinò che "tutti i Cardinali di
"S. R. C., allo scopo di stabilire un’unità ed eguaglianza di categoria, diano
disposizioni affinché dai propri sigilli e stemmi di qualsiasi genere, detti
volgarmente armi, "siano tolte corone, insegne e qualsiasi caratteristica
secolare, all’infuori di quelle "delle quali, entro lo scudo degli stemmi, usano
le loro famiglie come di essenza "e di integrità delle armi stesse, e che in
avvenire si astengano dal loro uso".
Allo scopo invero di indurre alla stessa disciplina anche per ciò che riguarda i
Vescovi, il Ss. S. N. Benedetto Papa XV ritenne opportuno che fosse estesa ad
essi la legge sopra riferita.
Pertanto la Santità Sua ordinò di pubblicare questo Decreto concistoriale, con
cui ai Patriarchi, agli Arcivescovi e ai Vescovi tutti, sia residenziali che
titolari, per l’avvenire si proibisce affatto di aggiungere nei loro sigilli e
stemmi o armi, e ugualmente nelle iscrizioni degli editti, i titoli nobiliari,
le corone, le insegne e le altre caratteristiche secolari, le quali denotino la
nobiltà della propria famiglia o gente, eccettuata qualche dignità secolare che
sia annessa alla sede episcopale o arcivescovile; o anche se non si tratti
dell’Ordine equestre di S. Giovanni di Gerusalemme o del Ss. Sepolcro.
Nonostante qualsiasi cosa in contrario.
Dato a Roma, dalla Segreteria della S. Congregazione Concistoriale, il 15
Gennaio 1915.
G. Card. De Lai, vescovo di Sabina, segretario
Fr. Tommaso Boggiani, assessore
1928, 6 gennaio
PIO PP. XI
IL SOMMO PONTEFICE PONE L’ORDINE DEL SANTO SEPOLCRO E L’OPERA DELLA
PRESERVAZIONE DELLA FEDE IN PALESTINA SOTTO LA PROTEZIONE DELLA SANTA SEDE
A PERPETUA MEMORIA
I Romani Pontefici Nostri Predecessori per quel santissimo dovere, a cui é
tenuta la Sede Apostolica, di amplificare il regno di Gesù Cristo, non cessarono
mai di favorire e di remunerare con le lodi dovute tutto ciò che riguardasse la
difesa e la propagazione della Fede Cattolica.
A Noi é noto come in tale campo già da più anni sia stata istituita l’Opera, a
cui sovraintende il Venerabile Fratello Patriarca di Gerusalemme, Opera chiamata
della Preservazione della Fede nei Luoghi Santi, e che in molte maniere si
studia di ottenere l’incremento e la difesa della religione cattolica sia col
far crescere scuole, sia con la pubblicazione di buone stampe, sia col mantenere
associazioni e circoli a fine di opportuna coltura o di onesta ricreazione,
cosicché a Noi pare che ora sia tempo di annuire alle preghiere che più volte ci
sono state fatte perché dessimo maggior importanza alla suddetta Opera.
Sappiamo infatti che a far progredire l’Opera suddetta della Preservazione della
Fede in Palestina attendono con solerzia i Cavalieri dell’Ordine del Santo
Sepolcro; Ordine che Pio IX, Nostro Predecessore di veneranda memoria, con
Lettere Apostoliche in forma di Breve del 24 Gennaio dell’anno 1868, dopo averlo
adattato all’uso dei tempi, pose sotto il regime e l’amministrazione del
Patriarca di Gerusalemme, avendo gia il suddetto Patriarca pro tempore, -
in forza delle Lettere apostoliche Nulla celebrior del 23 Luglio 1847 e
della Istruzione data nello stesso anno il 10 dicembre dalla S. Congregazione di
Propaganda Fede - il diritto di creare Cavalieri del S. Sepolcro; diritto già
goduto dai Custodi di Terra Santa dei Frati Minori Osservanti di S, Francesco
d’Assisi.
In quel tempo tuttavia i Cavalieri del S. Sepolcro, che già erano noti per la
loro antichità, erano di un grado solo; ma con le predette Lettere del 1868 Pio
IX li divise in tre classi secondo l’uso degli altri Ordini Equestri, di modo
che da quel tempo in poi anche l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro sarebbe
stato costituito di "tre gradi distinti di Cavalieri, cioè di: Cavalieri di
prima classe ovverosia Gran Croci, Cavalieri di seconda classe ossia
Commendatori, e Cavalieri di terza classe; i quali tutti in diversa maniera e a
seconda del proprio "grado avrebbero dovuto portare l’insegna propria
dell’Ordine".
In seguito poi Pio X, ai 3 di Maggio del 1907 con sue Lettere date sotto
l’anello del Pescatore, concesse che ai Cavalieri della seconda classe ossia
Commendatori ne fossero aggiunti altri decorati di placca per meriti speciali, e
contemporaneamente concesse che tutti i Cavalieri insieme con la Croce, che,
disegnata secondo il vecchio costume, era stata data da Pio IX quale insegna
dell’Ordine, potessero decorarsi anche del nuovo trofeo militare del Sodalizio,
secondo lo schema approvato.
Ancora ai nostri tempi sono da conservarsi sia questa distinzione di gradi dei
Cavalieri del suddetto Ordine Equestre sia queste insegne, poiché appaiono molto
atte a premiare, proporzionalmente ai meriti singoli, coloro che prestano la
propria attività nel promuovere tale santa e fruttuosa Opera della Preservazione
della Fede nei Luoghi Santi, quale é quella da Noi più sopra lodata.
Affinché poi possa essere conseguito un fine così raccomandabile, vogliamo che
da ora in poi l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro e la sopradetta Opera della
Preservazione della Fede nei Luoghi Santi siano tutta una cosa e formino quasi
un solo corpo ed istituzione da governarsi unicamente dal medesimo Patriarca
Gerosolimitano.
In conseguenza estinto e abolito del tutto il Gran Magistero dell’Ordine, che il
Nostro Predecessore Pio Pp. X aveva costituito e riservato, con le sue Lettere
Quam multa alla sola Persona del Sommo Pontefice, decretiamo e stabiliamo
che, nonostante le sopradette Lettere Apostoliche, che dichiariamo di nessun
valore in questa loro parte, da ora in poi l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro,
sotto la benigna protezione della Sede Apostolica, dipenda esclusivamente
dall’autorità del Patriarca Latino di Gerusalemme pro tempore, il quale
pertanto, in qualità di Rettore e Amministratore perpetuo dell’Ordine Equestre
del S. Sepolcro avrà il diritto pieno e proprio di regime e godrà nello stesso
tempo della facoltà di creare in seguito nuovi Cavalieri.
Mentre poi comandiamo che in tutto il resto venga esattamente osservato ciò che
era stabilito sia dalle Lettere Apostoliche Cum multa di Pio IX, le quali
debbono considerarsi come il vero fondamento dell’odierno Ordine Equestre del S.
Sepolcro, sia dalle Lettere Quam multa del Papa Pio X, in quanto esse non
contraddicano al tenore delle presenti Lettere, restando così priva di valore
ogni e qualsiasi altra Lettera Apostolica, che nei tempi passati sia stata
rilasciata in favore del predetto Ordine Equestre; desideriamo vivamente che da
ora in poi le due sullodate Istituzioni, l’Opera cioé della Preservazione della
Fede in Palestina e l’Ordine Equestre del S. Sepolcro, riunite, come si é fatto,
in un solo Corpo, e poste sotto la diretta amministrazione e direzione del
Patriarca di Gerusalemme, lavorino con grande solerzia e studio nella
coltivazione del Campo del Signore traendone ubertosissimi frutti di salute.
Intanto nella speranza che questa Nostra manifestazione di benignità sia per
essere di utilità e di vantaggio sia dell’Opera della Preservazione della Fede
nei Luoghi Santi sia dell’Ordine Equestre del S. Sepolcro, che vogliamo sempre
conservato nella benevola protezione Apostolica, impartiamo di cuore nel
Signore, come pegno delle celesti grazie, l’Apostolica benedizione a tutti i
Socii delle predette istituzioni e principalmente allo stesso loro Rettore.
Ciò stabiliamo nonostante qualunque cosa in contrario, decretando che le
presenti Lettere rimangano sempre ferme valide ed efficaci, ed ottengano ogni
loro pieno e integro effetto; suffraghino quindi pienamente ora e in seguito a
coloro a cui riguardano o possano in seguito riguardare; così deve giustamente
giudicarsi e definirsi, e da ora stesso sia nulla e vana quella qualunque cosa
che scientemente o ignorantemente da chiunque, con qualsiasi autorità, possa
essere tentata in contrario a ciò che sopra abbiamo stabilito.
Dato a Roma, presso S. Pietro, sotto l’anello del Pescatore il 6 del mese di
Gennaio nell’anno 1928, sesto del Nostro Pontificato.
P. Card. Gasparri, Segretario di Stato
1931, 5
agosto
PIO PP. XI
IL SOMMO PONTEFICE PIO XI CONCEDE L’ATTRIBUTO "DI GERUSALEMME" ALL’ORDINE
EQUESTRE DEL SANTO SEPOLCRO
DAL DECRETO
della Sacra Congregazione del Cerimoniale 5 Agosto 1931
a) Alla denominazione ufficiale "Ordine Equestre del S. Sepolcro", per benigna
concessione di Sua Santità Pio Papa XI viene aggiunta infine l’attribuzione "di
Gerusalemme", in modo che la denominazione viene così stabilita: "Ordine
Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme".
b) In considerazione poi delle benemerenze dell’Ordine Equestre del S.
Sepolcro di Gerusalemme verso la S. Sede, nell’intento di favorire, a maggior
lustro di quanti ne sono investiti, il riconoscimento ufficiale delle
decorazioni dell’Ordine stesso da parte dei Governi che hanno relazioni
diplomatiche con la S. Sede, si prescrive che l’Ecc.mo Patriarca Latino di
Gerusalemme comunichi volta per volta i nomi dei nuovi membri dell’Ordine alla
Cancelleria dei Brevi Apostolici presso la S. Sede; affinché questa, ove nulla
abbia ad osservare in contrario, ne prenda atto ed apponga il suo Visum e
Sigillo sul Diploma, condizione necessaria per il suddetto riconoscimento
ufficiale.
1932, 19 marzo
PIO PP. XI
IL SOMMO PONTEFICE APPROVA LO STATUTO DELL’ORDINE EQUESTRE DEL SANTO SEPOLCRO DI
GERUSALEMME
DECRETO
DELLA SACRA CONGREGAZIONE CERIMONIALE
Il presente Statuto, esaminato da questa Sacra Congregazione Cerimoniale ed
approvato da Sua Santità Pio Papa XI nell’Udienza concessa all’infrascritto
Mons. Segretario il 2 Marzo 1932, va in vigore con la data odierna.
Con questo vanno abrogati tutti gli altri precedenti Statuti e Regolamenti che
possano riguardare l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Qualsiasi altra modi6cazione, che si volesse introdurre, deve ottenere la previa
approvazione della S. C. Cerimoniale.
Roma, dalla Sede della S. C. Cerimoniale il 19 marzo 1932.
G. Card. Granito di Belmonte, Prefetto
B. Nardone, Segretario
1940, 16 luglio
PIO PP. XII
IL SOMMO PONTEFICE NOMINA IL CARDINALE CANALI PATRONO DELL’ORDINE EQUESTRE DEL
SANTO SEPOLCRO DI GERUSALEMME
Diletto Figlio Nostro, salute e Apostolica Benedizione.
Poiché l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme presentemente é privo
del suo Patrono presso la Curia Romana, Noi, per provvedere, nel Signore, al
bene dello stesso Ordine e dell’annessa Opera della Preservazione della Fede nei
Luoghi Santi, a Te, Diletto Figlio Nostro, riteniamo di affidare questa carica,
benché di questo più alto ufficio lo Statuto approvato dalla Sacra Congregazione
Ceremoniale nell’anno 1932 non faccia menzione, confidando che dalla Tua
sollecita cura il predetto Ordine trarrà la massima utilità e il maggior
ornamento.
Pertanto di motu-proprio, con sicura conoscenza e dopo matura riflessione
Nostra, Te, o Diletto Figlio Nostro, con questa Apostolica Lettera e con la
Nostra autorità, eleggiamo, facciamo e dichiariamo Patrono, ossia Protettore del
detto Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme presso di Noi e di
questa Apostolica Sede, finche vivrai, con tutti gli onori, privilegi,
prerogative, diritti e oneri soliti e consueti.
Scrupolosamente osservate tutte quelle norme che sono stabilite dal ricordato
Statuto approvato dalla Sacra Congregazione Cerimoniale, nonché dal Decreto
della stessa Sacra Congregazione emesso il 5 di Agosto dell’anno 1931,
ordiniamo a tutti e ai singoli Dirigenti e Appartenenti al detto Ordine di
accoglierTi come loro Patrono e di trattarTi con la dovuta riverenza; nonostante
alcuna cosa in contrario.
Dato a Roma, presso San Pietro, sotto l’anello del Pescatore, addì 16 del mese
di Luglio, dell’anno 1940, secondo del Nostro Pontificato.
Luigi card. Maglione, Segretario di Stato
1945,15
agosto
PIO PP. XII
IL SOMMO PONTEFICE CONCEDE ALL’ORDINE EQUESTRE DEL SANTO SEPOLCRO DI GERUSALEMME
LA CHIESA E IL CENOBIO DI S. ONOFRIO AL GIANICOLO
Al Diletto Figlio Nostro
Nicola di Santa Romana Chiesa Cardinale Canali diacono di S. Nicola in Carcere
MOTU PROPRIO
Poiché l’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme non ha assegnata in quest’Alma
Città una sua propria Chiesa, desideriamo di dargliene una che non solo sia
testimonianza della Nostra paterna benevolenza, ma abbia anche una speciale
convenienza e particolare significato.
Sorge sul colle Gianicolense un famoso tempio dedicato a S. Onofrio, insigne fin
dal secolo XVI dell’onore di essere titolo Cardinalizio presbiterale, che sembra
a Noi adattissimo per realizzare questo Nostro desiderio.
In esso infatti vive ancora la memoria di Torquato Tasso, celebre poeta, che
cantò con delicata opera poetica le gesta dei Crociati, che combatterono per
ridare la libertà al Santo Sepolcro di Gerusalemme: e ivi é anche un vetusto
monastero che - dopo la regolare scomparsa dell’Ordine degli Eremiti di San
Girolamo - può opportunamente accogliere questo Ordine Equestre e gli può
offrire una opportuna sede per lo svolgimento delle sue cerimonie religiose e di
pietà e le sue opere di carità.
Per cui, dopo aver ponderatamente esaminata la cosa, e dopo aver udito il
diletto figlio Nostro Emanuele Celestino del titolo di S. Onofrio al Gianicolo
di S. R. Chiesa Cardinale Suhard, Arcivescovo di Parigi, di Motu Proprio, con
certa scienza e con la pienezza della Nostra podestà Apostolica, decidiamo e
stabiliamo quanto segue:
1) l’uso della chiesa dedicata a Sant’Onofrio sul colle Gianicolense e parimenti
dell’annesso cenobio e Museo Tassiano, con la suppellettile e tutte le cose sia
mobili o che sono fisse al suolo e si dicono immobili, di diritto é assegnato
all’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme;
2) la nomina del Rettore e dell’altro Clero di questo tempio spetta al Sommo
Pontefice, udito il parere del Cardinale Prete del titolo di S. Onofrio al
Gianicolo, sia dell’Em.mo Cardinale Vicario di Roma, sia dell’Em.mo Cardinale
che in quel tempo é Patrono dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di
Gerusalemme;
3) questa medesima chiesa dedicata a S. Onofrio anche in seguito rimarrà aperta
opportunamente a tutti i fedeli che desiderano andarvi per motivo di pietà.
Tutto ciò che abbiamo decretato e stabilito con questo documento emanato di
Motu Proprio sia deciso e immutabile, nonostante qualunque cosa contraria,
anche se degna di specialissima menzione.
Dato a Roma, presso S. Pietro il 15 agosto 1945 festa dell’Assunzione di Maria
Vergine, nell’anno VI del Nostro Pontificato.
PIO PP. XII
LA SACRA PENITENZIERIA APOSTOLICA CONCEDE SPECIALI INDULGENZE AI CAVALIERI E ALLE DAME DELL’ORDINE EQUESTRE DEL SANTO SEPOLCRO DI GERUSALEMME.
SACRA POENITENTIERIA
APOSTOLICA
Officium de Indulgentiis
Beatissimo Padre,
Il Priore di Roma dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme,
prostrato ai piedi della Santità Vostra, domanda umilmente in favore dei
Cavalieri e delle Dame del predetto Ordine i seguenti favori spirituali:
1. Indulgenza plenaria alle solite condizioni,
nel giorno della investitura;
nella festa di Nostra Signora Regina di Palestina;
2. Indulgenza plenaria "in articulo mortis", se confessati e comunicati o almeno
contriti, avranno devotamente invocato con la bocca, potendo, altrimenti col
cuore, il SS.mo Nome di Gesù ed accettato pazientemente la morte come pena del
peccato;
3. Indulto, in forza del quale tutte le Messe, che verranno applicate in
suffragio dell’anima di un Cavaliere o di una Dama dell’Ordine, giovino a
quell’anima come se fossero celebrate in un altare privilegiato. Che della
grazia, etc.
Valerio Valeri
Arcivescovo tit. di Efeso
Die 22 februarii 1949
Sacra Poenitentaria Apostolica, vi facultatum a SS.mo D.N. Pio PP. XII sibi
tributarum, benigna annuit pro gratia iuxta preces in perpetuum absque ulla
Apostolicarum Litterarum in forma brevi expeditione. Contrariis quibuslibet
minime obstantibus.
N. Card. Canali, Poenitentiarius Maior
S. Luzio, Regens
1949, 14
settembre
PIO PP. XII
IL SOMMO PONTEFICE APPROVA IL NUOVO STATUTO E CONCEDE LA "PERSONALITÀ GIURIDICA"
ALL’ORDINE EQUESTRE DEL SANTO SEPOLCRO DI GERUSALEMME
A PERPETUA MEMORIA DELLA COSA
Quella benevolenza che i Romani Pontefici, Nostri Predecessori, specialmente i
più recenti, cioè Pio IX, Leone XIII, Pio X, Benedetto XV, Pio XI, dimostrarono
spesso e in maniera particolare verso l’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme
fin dagli antichi tempi assai benemerito della Religione e della Chiesa, Noi,
ricevuta quasi in eredità, la stessa benevolenza ci adoperammo di custodire e di
aumentare.
E difatti con le Nostre Lettere Apostoliche spedite il 16 luglio dell’anno 1940,
sotto l’anello del Pescatore, assegnammo allo stesso Ordine un Cardinale come
Patrono presso di Noi e questa Sede Apostolica, derogando soltanto in ciò agli
Statuti dell’Ordine medesimo, approvati con decreto della Sacra Congregazione
Cerimoniale, in data 19 marzo dell’anno 1932, i quali ordinammo che in tutto il
resto rimanessero pienamente in vigore.
In seguito, demmo un nuovo attestato di pontificia benevolenza all’Ordine del
Santo Sepolcro col Nostro Motu Proprio del 15 agosto 1945, in forza del quale
concedemmo al predetto Ordine di poter usare della Chiesa di S. Onofrio al
Gianicolo e dell’annesso cenobio, già degli Eremiti di San Girolamo, in modo che
avesse una sede opportuna e decorosa ove esercitare utilmente le sue opere di
religione, di pietà e di carità.
Al quale beneficio e favore Noi fummo spinti, come si legge nel citato Motu
Proprio, dal fatto che nel Tempio dedicato a S. Onofrio Anacoreta si conservano
le ceneri e vige tuttora la memoria di Torquato Tasso, di quel celebre poeta,
che cantò con soavi accenti le gesta dei Crociati pugnati per la liberazione del
S. Sepolcro di Gerusalemme, le cui vestigia, mutati i tempi e cambiate le
condizioni, confidiamo che seguano gli odierni Croce segnati, apprestando a Noi
e alla S. Chiesa universale tutti quei servizi ed aiuti, sia spirituali sia
temporali che appaiono ogni giorno più opportuni e necessari alla tutela dei
Luoghi Santi della Palestina e alla loro liberazione dal dominio e dalle
incursioni degli infedeli e degli eretici.
Infatti nessuno può ignorare il Nostro vivo interessamento, manifestato anche
recentemente con pubblici e solenni documenti pontifici, affinché i diritti del
popolo cristiano relativi alla custodia e alla incolumità della Terra Santa
siano rispettati e protetti.
Ora perché la Nostra paterna e particolare benevolenza verso l’Ordine Equestre
del Santo Sepolcro di Gerusalemme nuovamente e maggiormente sia manifesta e
l’Ordine stesso raggiunga più facilmente il suo fine e con maggiore pienezza
corrisponda alla Nostra aspettativa, molto volentieri abbiamo stabilito di
approvare le nuove Leggi ed i nuovi Statuti che, dopo matura deliberazione e con
il parere di persone competenti, l’Ordine stesso ha progettato per se.
Pertanto, di motu proprio, per certa scienza e matura Nostra deliberazione, con
la pienezza della Nostra Apostolica autorità, in forza delle presenti Lettere,
approviamo e con la Nostra autorità confermiamo e muniamo del vigore della
sanzione apostolica i nuovi Statuti dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di
Gerusalemme, secondo il testo scritto in lingua italiana, che abbiamo ordinato
si conservasse nell’Archivio della Nostra Segreteria di Stato, Sezione dei Brevi
Apostolici, l’inizio del quale testo è: "Articolo I. L’Ordine Equestre del Santo
Sepolcro" e le ultime parole sono: "dipende direttamente dal Cardinale Gran
Maestro".
Nello stesso tempo, con queste medesime Nostre Lettere e con la Nostra autorità
abroghiamo e dichiariamo essere abrogati gli Statuti già approvati con il
decreto della S. Congregazione Cerimoniale di cui sopra abbiamo fatto menzione.
Inoltre erigiamo e costituiamo l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di
Gerusalemme in "persona giuridica", come si dice, con tutti i privilegi, le
facoltà, gli onori che comunemente, a norma del diritto vigente, competono e
possono competere ad ogni persona giuridica.
Infine poiché Ci consta pienamente che il sullodato Ordine è in grado di
raggiungere da se stesso il santo e lodevole scopo a cui teneva la salutare e
fruttuosa Opera della Preservazione della Fede in Palestina, istituita l’anno
1920 e dal Nostro Antecessore d’immortale memoria, Pio XI, con Breve del 6
gennaio 1928, unita all’Ordine del Santo Sepolcro e soggetta alla giurisdizione
del Patriarca Latino di Gerusalemme "pro tempore" quale Rettore ed
Amministratore perpetuo dello stesso Ordine, con queste Lettere aboliamo e
dichiariamo abolita e abrogata l’Opera medesima.
Queste cose stabiliamo, decretando che le presenti Lettere siano ora e in futuro
immutabili, valide ed efficaci e conseguono ed ottengono il loro pieno ed
integro effetto, e, al presente ed in seguito, giovino a coloro cui si
riferiscono o possono riferirsi; e così si debba legalmente giudicare ed essere
irritato e nullo tutto ciò che possa attentarsi in contrario circa queste
disposizioni da qualsiasi autorità, coscientemente o no.
Nonostante qualsiasi cosa in contrario.
Dato da Castel Gandolfo, sotto l’anello del Pescatore, il giorno 14 del mese di
settembre nella festa dell’Esaltazione della S. Croce, dell’anno 1949,
undicesimo del Nostro Pontificato.
Per speciale concessione di Sua Santità
Per il Signor Cardinale Segretario di Stato
F.to: G. Prugnola
Reggente "ad interim" la Cancelleria dei Brevi Apostolici
1962, 8
dicembre
GIOVANNI PP. XXIII
IL SOMMO PONTEFICE APPROVA IL NUOVO STATUTO DELL’ORDINE EQUESTRE DEL SANTO
SEPOLCRO DI GERUSALEMME, E NOMINA IL CARD. EUGENIO TISSERANT, PRIMO GRAN MAESTRO
DELL’ORDINE
A PERPETUA MEMORIA DELLA COSA
L’Ordine Equestre del S. Sepolcro di Gerusalemme che da parte della Santa Sede é
stato sempre oggetto di particolari attenzioni, ha preso il suo appellativo e la
sua vigoria da quel piissimo monumento di vittoria per la quale il Cristo
Salvatore, risorgendo dai morti, ha debellato la morte, ha dato a noi la vita,
ed ha elargito la salvezza eterna.
Ed invero, desideroso di conservare quasi, come una eredità, quegli attestati di
benevolenza che i Pontefici avevano manifestato all’Ordine nei secoli passati, e
desideroso di accrescerli, il nostro Predecessore Pio XII, di felice memoria,
con Lettera Apostolica avente il sigillo del Pescatore e la data del 14
Settembre 1949, con la Sua autorità approvò e confermò gli Statuti dell’Ordine.
Noi poi, che nel già lungo cammino della Nostra vita, tante volte abbiamo avuto
il piacere di incontrarci con i Cavalieri di questo Ordine e di conoscere le
opere compiute dal medesimo, abbiamo piacere di aggiungere altra benevolenza a
quella già manifestata dai Sommi Pontefici.
E mossi da questa volontà di benevolenza verso la nobilissima famiglia
dei Cavalieri, abbiamo preposto ad essa Venerabile fratello Nostro Eugenio
Tisserant, Cardinale di Santa Romana Chiesa, Vescovo di Ostia, Porto e S. Rufina,
Decano del S. Collegio degli Em.mi Cardinali, dopo la scomparsa, da
questa vita terrena, del Cardinale Nicola Canali, che é stato il primo Gran
Maestro di questo Ordine, insignito della Porpora Romana, sotto il cui vigoroso
impulso l’Ordine si é felicemente sviluppato e, per le sue lodevoli attività, si
é reso meritevole di una particolare benevolenza da parte della S. Sede e di
avere la sua protezione.
Non possiamo fare a meno poi di constatare che l’Ordine si é gia diffuso in
molte Nazioni, e che le istituzioni del Patriarcato Latino di Gerusalemme hanno
ricevuto dal medesimo moltissimi aiuti.
Inoltre oggi, ossequiente ai Nostri desideri, il predetto Ordine del S. Sepolcro
intende rivolgere la sua attività caritativa ed il suo zelo missionario a tutti
coloro - sia che appartengano al Rito Latino che all’Orientale - che sono in
quella Terra divenuta sacra per la dimora di Cristo, e che ivi profondono la
loro energia, perché la Fede vi sia conservata, difesa, propagata.
Tutte queste lodevoli iniziative e gli impegni assegnati all’Ordine che, senza
dubbio, con l’aiuto di Dio, esso si sforzerà di adempiere, hanno dimostrato
l’opportunità di adattare e prudentemente modificare quelle norme che - come
abbiamo detto sopra - erano state approvate dal S. Pontefice Pio XII, per
renderle più consone alle attuali necessità di vita ed alle forme di apostolato
dell’Ordine.
E’ infatti naturale che come qualsiasi altra istituzione che sia ben organizzata
ed abbia una sua vitalità, anche questa famiglia di Cavalieri debba avere
ben chiaro che, quanti sono alla sua direzione, sotto la guida del Cardinale
Gran Maestro devono cercare, con tutte le forze, di conseguire le nobilissime ed
alte fedeltà assegnate all’Ordine: vale a dire che i Membri alimentino sempre
più i loro animi dello spirito cristiano, difendano e propaghino la fede nella
patria del Divino Redentore, e infiammino gli uomini ad amare il Salvatore.
Dopo avere considerato tutto questo, il Nostro Venerato Fratello Eugenio
Tisserant, Cardinale di Santa Romana Chiesa che sopra abbiamo gia ricordato, Ci
ha pregato di volere adattare, con la Nostra Autorità, gli Statuti dell’Ordine a
quelle esigenze che sono imposte dai tempi presenti.
E Noi, dopo avere accolto ben volentieri la Sua preghiera, decidemmo che
l’Eminentissimo Cardinale Segretario di Stato, mettesse alla prova gli Statuti
riesaminati e modificati, per un certo tempo, a titolo di esperimento; il che è
stato fatto con una sua lettera del 12 Giugno 1962.
E siccome questo periodo di prova ha dato risultati buoni, pensiamo che ormai
sia giunto il momento di dare un riconoscimento ed approvazione solenne agli
Statuti che completano e innovano quegli antecedenti, pubblicati cioè nell’Anno
1949.
Stando pertanto le cose in questi termini, Noi, di Nostra iniziativa, con certa
scienza e dopo matura Nostra deliberazione, ed usando della pienezza della
Potestà Apostolica, in forza di queste Lettere Apostoliche, approviamo,
confermiamo e muniamo del vigore della sanzione Apostolica, in modo definitivo,
i Nuovi Statuti dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, secondo
il testo scritto in lingua italiana, che si compone di 30 Articoli, che si
conserva nell’Archivio del Nostro Ufficio dei Brevi Apostolici e che comincia
con queste parole: "Articolo 1: Fondazione: l’Ordine Equestre del S. Sepolcro di
Gerusalemme, di antica origine, costituito..." e termina: "le Luogotenenze
possono disporre di un Regolamento particolare reso valido dall’approvazione del
Cardinale Gran Maestro".
Inoltre, siccome il Nostro Predecessore Pio XII aveva eretto l’Ordine Equestre
del S. Sepolcro in persona giuridica, come si dice, Noi confermiamo all’Ordine
questo suo stato giuridicamente costituito, con tutti i privilegi, facoltà,
onori che competono - per legge - a chi é persona giuridica.
Nonostante qualsiasi cosa in contrario,
Queste cose stabiliamo decretando che le presenti Lettere siano ora ed in futuro
immutabili, valide ed efficaci; che conseguano ed ottengano il loro pieno ed
integro effetto; e che al presente ed in seguito giovino a coloro cui si
riferiscono o possano riferirsi: e che in tal modo si debba legalmente giudicare
e definire: e che dev’essere considerato irrito e nullo, fin da ora, tutto ciò
che possa essere attentato contro queste disposizioni, da qualsiasi autorità,
coscientemente o per ignoranza.
Da Roma, presso la tomba di S. Pietro, con il sigillo del Pescatore, il giorno 8
Dicembre 1962, nella Festa dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria,
Anno V del Nostro Pontificato.
H.J. Card. Cicognani a publicis Ecclesiae negotiis
1964, 30
maggio
DISCORSO DEL PAPA PAOLO VI ALL’ORDINE EQUESTRE DEL SANTO SEPOLCRO DI
GERUSALEMME
Signor Cardinale!
Eccellenze!
Illustri Signori e Signore!
Vi ringraziamo cordialmente di cotesto atto di nobile devozione e di filiale
fedeltà: ne apprezziamo i sentimenti, che sgorgano dai vostri spiriti non meno
che dalle finalità statutarie dell’Ordine, cavalleresco e religioso insieme, a
cui vi onorate di appartenere. Ne accogliamo con riconoscente attenzione la
franca ed eletta voce nelle parole, con cui voi avete voluto accompagnare la
vostra visita e con cui Ci date relazione, sommaria ma eloquente, dello spirito,
che vuole animare la vostra compagine; dell’attività, sia religiosa che,
benefica, a cui vi dedicate e da cui scaturiscono i meriti principali del vostro
illustre sodalizio; dei propositi, che voi esprimete quasi per tracciare al
vostro futuro cammino nuovi sentieri di feconda operosità e per assumere davanti
a questa significativa riunione e davanti a Noi stessi l'impegno onesto e
generoso di volerli mantenere.
Questo incontro Ci offre perciò l’opportunità per incoraggiare sentimenti e
propositi, che non possono non meritare plauso e fiducia. Un’istituzione come la
vostra attira a sè lo sguardo e la stima del pubblico per i due aspetti che essa
palesemente gli presenta: quello esteriore, delle vostre divise, delle vostre
insegne, delle vostre riunioni; e quello interiore, della vostra adesione alla
fede e alla vita cattolica, anzi alla milizia ed al servizio della Chiesa e
della causa di Gesù Cristo in quei Luoghi Santi specialmente, che furono l’umile
e incomparabile scena del Vangelo e sono tuttora il quadro di fatti e di
interessi religiosi, a cui la Santa Sede, e con essa tutto il mondo cattolico,
annettono sempre somma importanza. Un’unica regola perciò, si può dire, governa
la vostra medesima istituzione: la corrispondenza, la coerenza, il mutuo
riflesso dell’uno aspetto con l’altro. A che cosa servirebbero i segni esteriori
del vostro Ordine se non fossero indicativi d’una sincera e vissuta professione
di fede cattolica, sia nell’interno dei cuori, sia nello stile morale che tutta
deve improntare la vita d’un Cavaliere del Santo Sepolcro? e non sono appunto
tali distintivi, che vi dichiarano iscritti ad un’eletta e qualificata milizia
di Cristo, simboli, stimoli, vincoli della vostra fedeltà alla sua causa, della
vostra esemplarità nella società in cui vi trovate, della vostra non inerte, non
passiva, non stanca, ma attiva, ma generosa, ma militante adesione alla santa
Chiesa?
Così vuol essere, così dev’essere la vostra appartenenza all’ordine del Santo
Sepolcro. Che i vostri spiriti siano pervasi da tale corroborante coscienza, e
voi avrete veramente realizzato in voi stessi l’onore di appartenervi e avrete
dato all’Ordine stesso la migliore conferma della sua ragione di vivere, la sua
vigorosa pienezza di disciplina e di attività, il suo più alto livello di merito
e di gloria.
E Noi stessi, che conosciamo il sentiero lungo ed aspro, che l’Ordine vostro ha
percorso in questi ultimi decenni per giungere al punto costituzionale e
funzionale, in cui oggi si trova, di cuore facciamo voti che tale sentiero,
forse ora più facile, possa giungere alle sue mète conclusive di ordinamento
pratico, di prosperità e di benessere, e di splendore morale e spirituale. E con
l’augurio la preghiera, la quale risponde non meno ai vostri Statuti,, che alle
Nostre sollecitudini per quella Terra benedetta, dove il Santo Sepolcro ha la
sua sede, e dove Noi stessi abbiamo avuto la somma ventura di compiere, come
sapete, un umile, ma commovente e celebrato pellegrinaggio: continuate ad amare
quei Luoghi Santi, d’una predilezione sempre più intensa e più pia; continuate a
cercarvi e ad onorarvi la terra santificata dai passi del Figlio di Dio fattosi
Figlio dell’uomo; continuate a promuovere colà le opere di religione, di
istruzione, di carità, che vi attestano la tenace ed amorosa presenza della
Chiesa cattolica; accrescete, potendo, il vostro sforzo di beneficenza
spirituale e corporale per quelle popolazioni, che l’incontro Nostro con esse,
così vivo e cordiale da parte loro, Ci ha rese ancora più care; e fate loro
vedere che la vostra Crociata vuol essere quella della carità, della concordia,
della pace; quella del Vangelo di Cristo, che nel servizio della Chiesa
cattolica e dei suoi figli più fedeli ed operosi, altro non vuole se non la vera
salvezza di tutti.
Fiduciosi che a questi voti risponderà, con l’aiuto di Dio, la vostra operosa
milizia, tutti di cuore vi benediciamo.
1977, 8 luglio
NUOVO STATUTO
1996, 1 febbraio
IL SANTO PONTEFICE CON RESCRITTO CONCEDE LA "PERSONALITA' GIURIDICA
VATICANA" E STABILISCE LA SEDE DELL'ORDINE NELLO STATO DELLA CITTA' DEL VATICANO
2000, 2 marzo
DISCORSO DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II AI PARTECIPANTI AL GIUBILEO
DELL'ORDINE EQUESTRE DEL SANTO SEPOLCRO DI GERUSALEMME
1. Con grande gioia vi accolgo, cari Cavalieri, Dame ed Ecclesiastici che
rappresentate il benemerito Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Voi siete convenuti a Roma dai cinque Continenti per celebrare il vostro
Giubileo. A tutti va il mio saluto cordiale!
Ringrazio con fraterno affetto il Signor Cardinale Carlo Furno, che si è fatto
interprete dei comuni sentimenti. Nelle sue parole ho colto il vostro desiderio
di rispondere adeguatamente allo specifico servizio alla Terra Santa, che è
proprio dell'Ordine. Si tratta di un'importante missione: grazie al vostro
generoso impegno spirituale e caritativo in favore dei Luoghi Santi e del
Patriarcato Latino di Gerusalemme s'è potuto fare molto per la valorizzazione
del prezioso patrimonio di testimonianze storiche che si conservano in Terra
Santa. Ad esse guarda con rinnovato interesse l'odierna società,
tecnologicamente evoluta, ma bisognosa come non mai di valori e di richiami
spirituali.
2. Il vostro Ordine Equestre, nato alcuni secoli fa quale "Guardia d'onore" per
la custodia del Santo Sepolcro di Nostro Signore, ha goduto d'una singolare
attenzione da parte dei Romani Pontefici. Fu il Papa Pio IX, di venerata
memoria, che nel 1847 lo ricostituì, per favorire il ricomporsi di una Comunità
di fede cattolica in Terra Santa. Questo grande Papa restituì al vostro Ordine
la sua funzione primitiva, ma con una significativa differenza: la custodia
della Tomba di Cristo non sarebbe più stata affidata alla forza delle armi, ma
al valore di una costante testimonianza di fede e di solidarietà verso i
cristiani residenti nei Luoghi Santi.
E' questo ancor oggi il vostro compito, carissimi Cavalieri e Dame del Santo
Sepolcro di Gerusalemme. La celebrazione del Giubileo vi aiuti a crescere nella
pratica assidua della fede, nell'esemplare condotta morale e nella generosa
collaborazione alle attività ecclesiali a livello sia parrocchiale che
diocesano. L'Anno Santo, che è tempo di personale e comunitaria conversione,
veda ciascuno di voi intento a sviluppare ed approfondire le tre virtù
caratteristiche dell'Ordine: "zelo alla rinuncia in mezzo a questa società
dell'abbondanza, generoso impegno per i deboli e i non protetti e lotta
coraggiosa per la giustizia e la pace" (Direttive per il rinnovamento
dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme in vista del Terzo
Millennio, n. 18).
3. Un vincolo antico e glorioso lega il vostro Sodalizio cavalleresco al luogo
del Sepolcro di Cristo, dove viene celebrata in maniera tutta particolare la
gloria della risurrezione. E' proprio questo il fulcro centrale della vostra
spiritualità. Per rinnovare tale millenario vincolo e rendere sempre più viva ed
eloquente questa vostra testimonianza evangelica, voi avete provveduto ad
elaborare nuove direttive per la vostra attività, nel quadro dello Statuto del
vostro Ordine. Siete infatti consapevoli che, all'avvio di un nuovo millennio,
si impone un'aggiornata interpretazione della regola di vita del vostro
singolare servizio. Anche per voi, come del resto per ogni cristiano, decisiva è
la riscoperta del Battesimo, fondamento di tutta l'esistenza cristiana. E questo
esige un accurato approfondimento catechetico e biblico, una seria revisione di
vita ed un generoso slancio apostolico. Sarete così aperti al mondo di oggi
senza venir meno allo spirito dell'Ordine, il cui auspicato rinnovamento dipende
soprattutto dalla personale conversione di ciascuno. Come recitano le vostre
insegne: "Oportet gloriari in Cruce Domini Nostri Iesu Christi": è
necessario gloriarsi della Croce del Nostro Signore Gesù Cristo. Sia Cristo il
centro della vostra esistenza, di ogni vostro progetto e programma, sia
personale che associativo.
4. Carissimi Fratelli e Sorelle, tra qualche settimana, a Dio piacendo, avrò
anch'io la grazia di rendere visita al Santo Sepolcro. Potrò così sostare in
preghiera nel luogo in cui Cristo ha offerto la sua vita e l'ha poi ripresa
nella risurrezione, facendoci dono del suo Spirito.
Carissimi Cavalieri, Dame ed Ecclesiastici dell'Ordine, per questo
pellegrinaggio conto anche sulla vostra preghiera, per la quale vi esprimo fin
d'ora la mia riconoscenza. Vi affido tutti alla materna protezione della Vergine
Regina della Palestina. Sia Lei ad assistervi nello speciale compito "di
assistere la Chiesa in Terra Santa e di rafforzare nei membri la pratica della
vita cristiana" (Direttive, cit., n. 3).
La Santa Famiglia protegga voi e le vostre famiglie. Rifulga nel cuore di ognuno
di voi la consolante certezza che Cristo è morto per noi ed è veramente risorto.
Egli è vivo: ieri, oggi e sempre.
Con tali sentimenti, volentieri imparto a ciascuno di voi una speciale
Benedizione apostolica.
2003, 23 ottobre
LETTERA DI SUA SANTITÀ GIOVANNI
PAOLO II ALLA CONSULTA DELL'ORDINE
"Per mezzo vostro, carissimi
componenti del Gran Magistero e Luogotenenti, giunga poi l’espressione del mio
apprezzamento a tutti i Cavalieri e le Dame del Santo Sepolcro, che operano in
favore dei cristiani in Terra Santa. Tutti vi lodo ed incoraggio per il sostegno
che non fate mancare alle istituzione del Patriarcato Latino di Gerusalemme, e
per ogni altra iniziativa da voi generosamente promossa.
Molteplici, e talora ingenti, sono le necessità a cui bisogna far fronte per
promuovere la giustizia e la pace nella Regione Medio Orientale, segnata da una
persistente e grave crisi sociale ed economica. Le auspicate prospettive di
pacificazione e di ricostruzione richiedono la corresponsabile collaborazione di
tutti: dei governi e delle istituzioni religiose, delle organizzazioni
umanitarie e di ogni persona di buona volontà.
In questo contesto si colloca la vostra azione umanitaria e spirituale, che
interessa un settore quanto mai vitale come quello della gioventù. L’aiuto ai
cristiani di Terra Santa si realizza, in maniera concreta, fornendo ai ragazzi e
ai giovani un’adeguata formazione scolastica. A Tale proposito, auspico che, con
sempre maggiore sicurezza e stabilità, si riesca ad assicurare l’educazione
cristiana nelle scuole, in un clima di rispetto e di collaborazione fra le varie
componenti della società.
Siate costruttori di amore e di pace, ispirandovi nella vita e nelle opere al
Vangelo e specialmente al mistero della passione e della resurrezione di Cristo.
Vostro modello sia Maria, la Madre dei credenti, sempre pronta ad aderire con
gioia alla volontà di Dio. InvocateLa ogni giorno con la bella e tradizionale
preghiera del Rosario, che aiuta a contemplare Cristo con lo sguardo della sua
Madre. Questo sarà per voi fonte di crescita, come avvenne per il beato Bartolo
Longo, vostro illustre confratello".
2008, 5
dicembre
DISCORSO DEL
SANTO PADRE BENEDETTO XVI ALLA CONSULTA DELL'ORDINE EQUESTRE DEL SANTO SEPOLCRO
DI GERUSALEMME
Signor Cardinale,
Venerati fratelli nell’Episcopato,
Signori membri del Gran Magistero e Luogotenenti,
cari fratelli e sorelle!
Sono lieto di accogliere e dare il mio cordiale benvenuto ai Cavalieri, alle Dame ed agli Ecclesiastici che rappresentano l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. In particolare, saluto il Signor Cardinale John Patrick Foley, Gran Maestro dell’Ordine, e lo ringrazio per le gentili parole che, anche a nome di tutti Voi, mi ha poc’anzi indirizzato. Saluto altresì il Gran Priore, Sua Beatitudine Fouad Twal, Patriarca di Gerusalemme dei Latini. Attraverso ciascuno di Voi desidero, inoltre, far giungere l’espressione della mia stima e riconoscenza a tutti i componenti del vostro benemerito Sodalizio diffuso in molte parti del mondo.
Il motivo che Vi vede riuniti qui a Roma è la “consulta mondiale”, che ogni cinque anni prevede l’incontro dei luogotenenti, dei delegati magisteriali e dei membri del gran magistero per valutare la situazione della comunità cattolica in Terra Santa, le attività svolte dall’Ordine e stabilire le direttive per il futuro. Nel ringraziarVi per la vostra visita, desidero manifestare il mio vivo apprezzamento specialmente per le iniziative di solidarietà fraterna che l’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme da tanti anni continua a promuovere in favore dei Luoghi Santi. Nato infatti quale “Guardia d'onore” per la custodia del Santo Sepolcro di Nostro Signore, il vostro Ordine Equestre ha goduto di una singolare attenzione da parte dei Romani Pontefici, i quali lo hanno dotato degli strumenti spirituali e giuridici necessari per assolvere il proprio specifico servizio. Il Beato Pio IX nel 1847 lo ricostituì per favorire il ricomporsi di una Comunità di fede cattolica in Terra Santa, affidando la custodia della Tomba di Cristo non più alla forza delle armi, ma al valore di una costante testimonianza di fede e di carità verso i cristiani residenti in quelle terre. Più recentemente, il Servo di Dio Pio XII, di venerata memoria, conferì al vostro Sodalizio personalità giuridica, rendendone così più ufficiale e solida la presenza e l’opera all’interno della Chiesa e al cospetto delle Nazioni.
Cari fratelli e sorelle, un vincolo antico e glorioso lega il vostro Sodalizio cavalleresco al Santo Sepolcro di Cristo, dove viene celebrata in maniera tutta particolare la gloria della sua morte e della sua risurrezione. Proprio questo costituisce il fulcro centrale della vostra spiritualità. Gesù Cristo crocifisso e risorto sia dunque il centro della vostra esistenza e di ogni vostro progetto e programma personale ed associativo. LasciateVi guidare e sostenere dalla sua potenza redentrice per vivere in profondità la missione che siete chiamati a svolgere, per offrire una eloquente testimonianza evangelica, per essere costruttori, nel nostro tempo, di una speranza fattiva fondata sulla presenza del Signore risorto, il quale, con la grazia dello Spirito Santo, guida e sostiene le fatiche di quanti si dedicano all'edificazione di una nuova umanità ispirata ai valori evangelici della giustizia, dell'amore e della pace.
Quanto ha bisogno di giustizia e di pace la Terra di Gesù! Continuate a lavorare per questo, e non stancateVi di domandare, con la Preghiera del cavaliere e della dama del Santo Sepolcro, che quanto prima queste aspirazioni trovino pieno compimento. Domandate al Signore che Vi “renda convinti e sinceri ambasciatori di pace e di amore fra i fratelli”; chiedeteGli di fecondare con la potenza del suo amore la vostra costante opera a sostegno dell’ardente desiderio di pace di quelle comunità, appesantite negli ultimi anni da un clima incerto e pericoloso. A quelle care popolazioni cristiane, che continuano a soffrire a causa della crisi politica, economica e sociale del Medio Oriente, resa ancor più pesante con l’aggravarsi della situazione mondiale, rivolgo un affettuoso pensiero, riservando una particolare attestazione di vicinanza spirituale ai molti nostri fratelli nella fede che sono costretti ad emigrare. Come non condividere la pena di quelle comunità tanto provate? Come non ringraziare, al tempo stesso, Voi che Vi state adoperando generosamente per venire in loro aiuto? In questi giorni d’Avvento, mentre ci prepariamo a festeggiare il Natale, lo sguardo della nostra fede si dirige verso Betlemme, dove il Figlio di Dio è nato in una povera grotta. L’occhio del cuore si volge poi a tutti gli altri luoghi santificati dal passaggio del Redentore. A Maria, che ha dato al mondo il Salvatore, domandiamo di far sentire la sua materna protezione ai nostri fratelli e sorelle che lì abitano e quotidianamente affrontano non poche difficoltà. Le domandiamo pure di incoraggiare Voi e quanti, con l'aiuto di Dio, vogliono e possono contribuire all'edificazione di un mondo migliore.
Cari Cavalieri e care Dame, alimentate in Voi il clima dell’Avvento, tenendo desta nei vostri cuori l'attesa del Signore che viene, perché possiate incontrarlo negli avvenimenti di ogni giorno e riconoscerlo e servirlo specialmente nei poveri e nei sofferenti. La Vergine di Nazaret, che tra qualche giorno invocheremo col titolo di Immacolata Concezione, Vi assista nella vostra missione di vegliare con amore sui Luoghi che videro il divin Redentore passare “beneficando e risanando tutti coloro che erano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con Lui” (At 10,38). Con tali sentimenti, volentieri imparto a tutti la mia Benedizione.
Ordo Equestris Sancti Sepulcri Hierosolymitani
Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme
Equestrian Order of the Holy Sepulchre of Jerusalem
Ordre équestre du Saint-Sépulcre de Jérusalem
Orden Ecuestre del Santo Sepulcro de Jerusalén
Ordem Equestre do Santo-Sépulcre de Jerusalém
Ritterorden vom Heiligen Grab zu Jerusalem
Ridderorde van het Heilig Graf van Jeruzalem
Zakon Rycerski Grobu Bozego w Jerozolimie
Ιππική διαταγή του ιερού τάφου της Ιερουσαλήμ
Конноспортивный заказ святейшей могилы Иерусалима
예루살렘의 신성한 무덤의 기마 순서
エルサレムの神聖な墓の乗馬順序
耶路撒冷聖潔墳墓的騎馬命令
耶路撒冷圣洁坟墓的骑马命令
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