Ordine Equestre del  Santo Sepolcro di Gerusalemme

 

LUOGOTENENZA PER L'ITALIA MERIDIONALE TIRRENICA


 TERRA SANTA Riflessioni sul Pellegrinaggio in Terra Santa dei Cavalieri del Santo Sepolcro della Luogotenenza per l'Italia Meridionale Tirrenica 25 aprile-2 maggio 2012 , di Fabio Rispoli

prima pagina  

 

 

 

RIFLESSIONI SUL PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA

DEI CAVALIERI DEL SANTO SEPOLCRO

 

Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme

Luogotenenza per l'Italia Meridionale Tirrenica

25 aprile - 2 maggio 2012

 

di Fabio Rispoli

 

 

 

 

Immagine del Santo Sepolcro di Nostro Signore Gesù Cristo a Gerusalemme.

 

 

E’ proprio vero! Raggiungere la Terra Santa è come ritornare alle nostre origini. Una terra pur tanto lontana che, una volta toccata, si percepisce come familiare, cara, amata.

 

I pensieri mi riportano a quella casetta di Nazareth, che la nostra mente congiunge a ragione alla Santa Casa di Loreto. Un ambiente raccolto, ma tanto bello, carico di secoli e di milioni di pellegrini passati in duemila anni. Immaginiamo dove potesse essere Maria, dove si fosse posato l’arcangelo quel giorno in cui fu pronunciato “Eccomi”. Ci impressionano i segni sulle rocce, che testimoniano il culto a Maria fin dai tempi antichi. E ci stupiscono le immagini tanto diverse della Madonna in ogni dove, che indicano l’amore delle genti di tutto il mondo.

 

L’emozione ritorna ad impossessarsi di noi sulle rive del mare di Galilea. Indimenticabile la Messa celebrata all’aperto, con il lago sullo sfondo che faceva da scenografia all’altare. “Beati i poveri in spirito…, beati i puri di cuore…”. E ci si sente raccolti intorno ai sacerdoti, come se si fosse in due o in tre, non in duecento quali eravamo. Si scopre che è possibile ascoltare la Messa senza amplificazione, come si faceva un tempo, dalla voce vera, reale e non mediata, dei celebranti.

E di lì alla chiesa del Primato di Pietro (“…pasci le mie pecore”), a Cafarnao, dove si conserva la casa dell’Apostolo, poi a Cana, infine in navigazione sul lago. E’ un turbinio di commozione, trepidazione, stupore.

 

Così in tutti noi cresceva l’attesa, quella che da migliaia di anni si impossessa dei popoli in viaggio verso Gerusalemme. Lo spirito si fortificava con la preghiera sul Giordano e all’ombra del Sicomoro, nell’antichissima Gerico.

 

Finalmente, ecco la Città Santa. Arriviamo e la ammiriamo dall’alto del monte Scopus, la città che rappresenta il mondo intero ed in cui vi è traccia del mondo intero, contesa da sempre come nessuna.

Gerusalemme vista solo dall’alto, per il momento.

 

E’ arrivata l’ora di tornare tutti bambini. Ci lasciamo colmare di tenerezza quando visitiamo la basilica della natività, a Betlemme. Forse Betlemme è stato uno dei primi luoghi che abbiamo imparato a sentire e a pronunciare, quando eravamo piccoli. “Vedi? Gesù Bambino è nato in una grotta, a Betlemme”. Quale genitore non si è rivolto così al suo bambino, quando gli chiedeva di spiegargli il presepe!

Che maestosa la basilica, la più antica della Terra Santa! E quella grotta…! Sembrava di vederlo lì, deposto nella mangiatoia, il Bambino Gesù. Immaginiamo dove fossero il bue e l’asinello; pensiamo ai poveri pastori accorsi con un piccolo dono, qualcosa da mangiare, qualcosa con cui coprirsi. Sogniamo i magi, venuti da tanto lontano!

 

Finalmente, Gerusalemme.

Una città permeata dagli odori di spezie, incenso. Satura di botteghe e di gente variopinta, che percorre senza fine i mille vicoli e le tante stradine del centro. Mi sembra quasi di rivedere alcune strade del centro antico di Napoli (via San Biagio dei Librai, via dei Tribunali, il decumano superiore).

Da stradine piccole piccole, che paiono senza uscita, ad un tratto si giunge davanti alla Basilica del Santo Sepolcro, il cuore della cristianità, la meta fondamentale di ogni pellegrino.

A noi cavalieri e dame del Santo Sepolcro ci è riservata un’accoglienza davvero speciale, straordinaria, quasi imbarazzante! Le campane battono a festa, l’organo suona maestosamente ed i frati intonano un imponente inno di ringraziamento. La priorità assoluta ci è data, in deroga a qualsiasi fila e precedenza. L’ingresso in processione, davanti a centinaia di pellegrini di tutto il mondo, fino all’edicola che, come uno scrigno, custodisce il Sepolcro di Cristo. E le commoventi parole pronunciate dal Frate Guardiano davanti al Sepolcro, di lode verso l’Ordine per le tante opere sostenute in Terra Santa, ci hanno indicato e ricordato cosa veramente significa essere membri del Nobilissimo Ordine, ci hanno confermati nelle nostre opere e nell’appartenenza a questo meritevole sodalizio. Infine, della visita personale al Sepolcro hanno parlato i volti bagnati dalle lacrime, ma allo stesso tempo luminosi, come rinnovati, di chi usciva di lì, ancora più consapevole di essere un uomo, un cristiano, una creatura di Dio.

 

 

 

 

 


Fonte: si ringrazia l'Autore Comm. Dott. Fabio Rispoli che ha cortesemente inviato le sue riflessioni del Pellegrinaggio in Terra Santa 2012 alla Redazione del Portale OESSG - Luogotenenza per l'Italia Meridionale Tirrenica.

 

 

 

 

 


 

 

 

OESSG

Luogotenenza per Italia Meridionale Tirrenica

 

 

E-mail: info@oessg-lgimt.it

Web: www.oessg-lgimt.it