Vatican News – #solstiziodestate
Alle 16.58, ora italiana, si è ripetuto, per il 2023, l’appuntamento con il solstizio d’estate, che per il Tempo Coordinato Universale o UTC corrisponde alle 14.58, per l’emisfero boreale. Una luce che segna il passaggio dalla primavera all’estate.
È il momento in cui la luce solare raggiunge il suo punto più alto, il mezzogiorno. È il giorno più lungo dell’anno.
Tra i tanti orologi solari che segnano questo momento, c’è quello disteso sul selciato di Piazza San Pietro, realizzata dall’astronomo Luigi Gilii nel 1817.
Tutta la piazza è innervata da fasce di pietra che racchiudono riquadri di granito rosso con al centro, a loro volta, tondi di marmo illustrati con la rosa dei venti, i segni zodiacali e il momento in cui il sole si trova in “meridie”, a mezzogiorno.
L’ombra passa sui dischi di marmo posti in cerchio intorno allo gnomone, l’“aguglia”, come era chiamata nel medioevo: l’obelisco egizio alto 41 m portato da Alessandria e che poi fu posto sulla spina del Circo di Nerone.
Il sole, colpendo l’obelisco- gnomone, proietta la sua ombra e segna le diverse stagioni e i solstizi.
Un’altra meridiana tra le più celebri era l’Horologium Augusti, l’orologio di Augusto, a Roma, in campo Marzio, proprio di fronte all’Ara Pacis.
Altre si trovano all’interno degli edifici e sono detti a camera oscura. Intercettano la luce del sole attraverso un foro praticato sulla volta o sulle pareti.
A Firenze, nel 1467, Paolo Dal Pozzo Toscanelli aprì un foro “gnomonico” a 86 metri dal suolo nella cupola della cattedrale di Santa Maria del Fiore.
A Roma ricordiamo la meridiana della basilica di Santa Maria degli Angeli, costruita all’inizio del 1700 dall’astronomo Bianchini su incarico del papa Clemente XI: fino al 1846 è stato l’orologio solare dei romani.
Nel 1655, nella basilica di San Petronio a Bologna, l’orologio solare fu realizzato da Gian Domenico Cassini. Si tratta della più lunga linea meridiana al mondo: 66,8m, pari esattamente alla seicentomillesima parte della circonferenza terrestre.
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