Storia e Finalità

L’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme ha antiche e gloriose radici nel medioevo, epoca in cui nacquero i grandi Ordini detti di Terra Santa. Una tradizione vuole che la sua fondazione risalga ai tempi della prima crociata: dopo la presa di Gerusalemme nel luglio 1099 una delle prime iniziative consistette nel ripristinare il Patriarcato di Gerusalemme e Goffredo di Buglione, nell’erigere la Basilica del Santo Sepolcro a cattedrale, formò un capitolo di 20 canonici incaricati di attendere al servizio divino. Essi furono inquadrati nel 1114 sotto i precetti della regola di Sant’Agostino e si è affermato che al loro servizio operassero dei cavalieri con l’incarico di vigilare sul Santo Sepolcro. Nella cronaca di Ernoul si attesta realmente la presenza di cavalieri sottoposti all’autorità del Patriarca, ma l’idea che questo gruppo abbia un legame con l’odierno O.E.S.S.G. trova oggi credito limitato.

È invece dato storico certo che, dopo che i Francescani si furono insediati nei luoghi santi, alcuni nobili pellegrini in Terra Santa adottarono la pratica di farsi armare cavalieri sul Sepolcro vuoto di Cristo, o rinnovarvi le promesse cavalleresche già pronunciate. Ciò è documentato con certezza a partire dal 1336. Da questa data in poi esistono numerose attestazioni delle investiture, essenzialmente resoconti di viaggio e lastre sepolcrali o ritratti, recanti le insegne della dignità conseguita, conservati soprattutto nel mondo germanico e nelle Fiandre. Tutte le investiture, dal 1561 al 1848, sono poi annotate in due registri conservati nell’archivio della Custodia di Terra Santa. Abbiamo così un lungo elenco, prima frammentario, poi completo, dei Cavalieri del Santo Sepolcro. La Croce quintuplice di Gerusalemme ne divenne precocemente il simbolo.

Nonostante alcuni tentativi non si costituì fino all’epoca di Pio IX una struttura organizzativa centralizzata. Inizialmente e fino al 1496 l’investitura veniva conferita da un cavaliere più anziano; a partire da quell’anno, in virtù di uno specifico privilegio pontificio, questa facoltà fu attribuita al Guardiano del Monte Sion, cioè al Custode di Terra Santa, che la esercitò ininterrottamente sino al 1848. Nel 1847 lo Stato Pontificio ottenne dall’Impero Ottomano di poter ricostituire il Patriarcato latino di Gerusalemme, e Papa Pio IX, con la bolla “Nulla celebrior”, diede nuova vita all’Ordine, affidandogli il compito di provvedere al sostentamento delle attività del Patriarcato, missione confermata sino ad oggi. Dal 1848 la potestà di investitura passò così dal padre Custode al Patriarca di Gerusalemme.

Nel 1888 Leone XIII aprì alle dame l’ingresso nell’Ordine. Nel 1907, poi, con breve del 13 maggio, San Pio X, per dimostrare in modo particolare l’alta considerazione in cui teneva l’Ordine, assunse personalmente la carica di Gran Maestro. Il 4 maggio 1925 il Santo Padre Pio XI nominò poi Cavaliere di Gran Croce il fondatore della Pompei cristiana, Bartolo Longo, a tutt’oggi unico Beato laico dell’Ordine, in solenne riconoscimento della sua meravigliosa opera. Fu infine Pio XII a trasferire il gran magistero a un Cardinale di Santa Romana Chiesa. L’attuale Gran Maestro è S. Em. Il Cardinale Fernando Filoni.

L’Ordine non possiede beni se non, in Roma, la sede operativa di Sant’Onofrio al Gianicolo e il cinquecentesco Palazzo della Rovere, in via della Conciliazione, sede del Gran Magistero.

Illustri personaggi del passato si sono ritenuti onorati di appartenere all’Ordine, come Filippo II di Spagna, Andrea Doria e lo Chateaubriand. I Borbone di Spagna e i sovrani del Belgio, come i capi della casa di Braganza che resse il trono portoghese, sono per tradizione cavalieri della classe più alta, quella di collare.

I Cavalieri e le Dame presenti nel mondo sono organizzati in Luogotenenze, presenti ormai in tutti i continenti, seppure in numero assai diverso.  Sulla loro carità si regge il supporto al Patriarcato Latino di Gerusalemme. Gli interventi necessari sono programmati dall’Ordine d’intesa con il Patriarca, che ne è di diritto Gran Priore. Sono così mantenuti luoghi di assistenza sanitaria, chiese, asili, case per minori ed anziani, il seminario patriarcale ma soprattutto scuole di ogni ordine e grado, ivi compresa l’Università di Betlemme. Nelle scuole del Patriarcato oltre diciottomila giovani di diversa religione crescono assieme in pacifica convivenza, ricevendo allo stesso tempo una formazione di qualità che può frenare la spinta all’emigrazione dei Cristiani di Terra Santa, “pietre vive” e “piccolo gregge”.

È a questa missione di civiltà, di pace e di carità, che sono impegnati a partecipare Cavalieri e Dame. Da essi si esige una professione sincera e aperta della fede cattolica, un costume di vita familiare e sociale integralmente cristiano, una piena adesione ai precetti ed al Magistero della Chiesa. Dovranno anche essere cittadini esemplari e testimoni di amore a Dio ed al prossimo negli ambienti che frequentano. In tal modo eserciteranno l’apostolato dei laici, voluto dalla Chiesa, nello spirito delle gloriose tradizioni dell’Ordine. Saranno illuminati nell’impegno dall’intercessione della Patrona dell’Ordine, la Beata Vergine Maria Regina di Palestina, e dall’esempio dei membri innalzati all’onore degli altari: Sua Santità San Pio X, i Beati Cardinali Andrea Carlo Ferrari, Alfredo lldefonso Schuster, Giuseppe Benedetto Dusmet e Stefan Wyszyński, e l’unico beato laico, Bartolo Longo.

L’Ordine è persona giuridica di diritto canonico ed Ente centrale della Chiesa. Il vigente statuto è stato approvato nel 2020 dal Santo Padre Francesco.

L’atteggiamento della Chiesa, nei confronti dell’Ordine, è stato sempre estremamente chiaro: “La Santa Sede, oltre ai propri Ordini Equestri, riconosce e tutela due soli Ordini cavallereschi: il Sovrano Militare Ordine di Malta e l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme”. Analogamente lo Stato italiano riconosce “ex lege” l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme ed il Sovrano Militare Ordine di Malta, giusto R.D. 974 del 10 luglio 1930 e legge 178 del 3 marzo 1951.